Roma - Piazza di Spagna - Accademia l'Oréal - p.zza Magnanelli, 23
dal 4 al 12 dicembre 2010 - e con lei, mostra anche di Stefano Venturini...
Fotografia d'arte Aosta - fotografia per cataloghi d'arte - foto riproduzioni opere arte Aosta
Sulle trame della notteUn filo di luce viola con sussurri arancioni, riflesso dalla Becca di Nona, attraversa il bianco lucente del laboratorio di pittura, dove i sogni di Alessandra sgorgano e prendono forma; si posa sulla lunga chioma sciolta che delinea la figura dellartista trasformandosi, poco a poco, in un pennello che attinge colore dalla terra. Il raggio avvolge i contorni allungati e seduttivi che dalla fronte scivolano verso i piedi scalzi del corpo abbandonato sui cuscini. Una fiamma brucia i contorni tra la veglia e il sonno; protegge e culla Alessandra. Sulle trame di juta della notte, grandi maestri conducono la pittrice verso le molteplici immagini che contraddistinguono i suoi quadri: teste chinate, visi nascosti, abbracci incompiuti, ballerini, tessuti trasparenti, cerchi blu cobalto, fiocchi tra i capelli, ampie ali, bianche fiamme, sguardi turbati, vetri che pidono. Ed è mattino. Le pareti del laboratorio cadono. Una grande tela bianca poggia sul centro del mondo. Cavalletto e tavolozza, impasto e spatola.
Gatti curiosi e folate di vento. Tratti incompiuti. Quadri come specchi, donne piene docchi. Mano che conduce. Capelli che si sciolgono, ventre in cui si apre una vita nuova.
Alessandro MarchettiDunche trovando in te chi per me parla. br Michelangelo I sogni sono romanzi interiori che leggiamo trascendendo da ogni nostra volontà, da ogni nostro desiderio.
Archetipi di angosce e piaceri ci proiettano a loro arbitrio in un microcosmo unico, che spesso vorremmo eternare, o che a volte con crudele realismo ci scagliano nel fondo delle nostre paure. E nascono dai sogni molte creazioni di Alessandra Peloso laddove il pensiero si fonde nel ricordo regalando libera azione alla genesi di una idea che si materializza, squarciando il buio delle tenebre, in vera poesia.
Si apre così il sipario di un teatro dove angeli, madri e ballerine evocano un domani forse inaccessibile che lartista anela e ricerca con ardore.
Il segno sfugge allimmagine e si fatica a comprendere quale sia il vissuto e quale il sogno in un caleidoscopico vortice di colori ben amalgamati tra loro.
Tutto si fa lieve, e la figura vola su ali leggere che invitano losservatore a smaterializzare il proprio pensiero e ad elevarsi verso limpalpabile e sublime isola dei nostri desideri.
Felici richiami a grandi interpreti dellOttocento francese come Jean-François Millet e Gustave Caillebotte, senza disdegnare a volte rifrazioni di luce e cromatismi dal piglio impressionista, ci ricordano come la pittura possa oltrepassare i conflitti di classe e di dottrina per elevarsi a protagonista di un cosmo dove danzano, accarezzati da persistenti brezze, figure, profumi, luci, ombre e riflessioni.
Pensieri materni dove tutto nasce e tutto ritorna in una giostra di eterno penire che nobilita i desideri più forti rendendo armonica ogni passione.
Questo è il vero cuore creativo di Alessandra Peloso che si rivela dal profondo del suo inconscio e che solo grazie alla pittura riesce a comprendere e spiegare spinta da quella forza interiore e assoluta che è patrimonio genetico di tutte le donne e che noi uomini possiamo solo osservare attoniti e ammirare.
I colori dialogano sicuri tra loro, alla forza centrifuga dellocra e del bianco di titanio si lega la profondità del blu cobalto che annega nella purezza della terra di Siena bruciata, generando liriche plastiche plasmate con la spatola che colpiscono ed emozionano.
Anche lacqua, spesso presente come romantica citazione, evoca flussi vitali di purificazione e rigenerazione offrendo allartista un fertile spunto di occasioni espressive cariche di leggerezza e rivelazione. Unacqua che non si oppone al fuoco creativo ma che sarà capace di condurre Alessandra verso i futuri e i possibili approdi della fantasia proiettandola, ne sono certo, in un domani ricco di soddisfazioni.
Alessandro Parrella
associazione culturale parrell@rte
In ingresso, nella saletta "Barcaccia"
saranno esposti una decina di pannelli fotografici realizzati dal fotografo Valdostano, Stefano Venturini